mercoledì 3 giugno 2009

Salvezza al 94° e su rigore per il San Severo. Arpifoggia mestamente in 2da Categoria



FOGGIA – Un anno fa, sul terreno in erbetta sintetica del comunale di Canosa, andò in scena un vero e proprio dramma calcistico. La U.S.D. San Severo, impegnata nella gara di ritorno play out contro il Minervino Murge, conduceva il match per 2-1. La salvezza (sarebbe stata la seconda consecutiva ai play out) era ad un passo quando, ad appena tre minuti dal termine, una formidabile conclusione al volo del murgiano Di Gennaro firmava il goal del 2-2, facendo crollare i giallo granata in 1°Categoria. Fu l’inizio di una lunga agonia che avrebbe avuto il suo epilogo nella gara odierna. Sanseveresi quasi spacciati in questa lotteria play out, dopo la sconfitta nel match casalingo d’andata per 1-0. Arpifoggia, favorita dalla classifica al termine della stagione regolare, nella posizione di poter gestire addirittura tre tipologie di risultato (vittoria, pareggio e sconfitta con uno scarto inferiore a due reti) al fine di brindare alla salvezza. Primo tempo asfittico di emozioni. Seconda frazione condotta dai giallo granata più sulla forza dei nervi e delle emozioni. Sembra il preludio al più classico dei 0-0 ma gli dei del calcio, quest’oggi, hanno volto lo sguardo sul campo “Don Uva” e hanno tinto la speranza di giallo granata …Cielo grigio sul capoluogo di Capitanata, le due squadre si presentano presso la struttura di via Lucera con spirito e condizioni diametralmente contrapposte. Arpifoggia praticamente al completo e con il morale alle stelle, dopo la vittoria di sette giorni prima al “Castellana”. Sanseveresi privi del faro di centrocampo, Gualano (squalificato per due partite), e di Fatone, e sotto la pressione di dover segnare almeno due reti, senza subirne alcuna, per ribaltare un pronostico quasi segnato.Coach Damone opta per un 4-3-3 altamente offensivo, spostando il difensore Adesso sulla linea mediana. In difesa è Pignatelli a fare coppia con capitan Tartaglione, mentre sulle fasce agiscono Ferrara e Sderlenga. Tridente d’attacco costituito da Messinese, Scanzano e dal giovanissimo Viele. L’Arpifoggia risponde con un quadrato 4-4-2: l’obiettivo è contenere gli avversari.Primo tempo scarno di emozioni. L’approccio dei dauni è quello giusto ma latita di lucidità. La prima apprensione la procura L. Giammetta che, al 25’, colpisce di testa da buona posizione; la sfera si perde a lato della porta di casa. L’Arpifoggia, costantemente rintanata nella propria metà campo, non si vede mai dalle parti di Profilo. Al 33’, Sderlenga lancia Scanzano lungo la corsia di sinistra. La punta giallo granata ruba il tempo al proprio marcatore, entra in area e conclude da posizione defilata. Il tiro ad incrociare va fuori. La prima frazione si chiude qui a livello di emozioni, se si eccettua l’espulsione, su segnalazione dell’assistente, comminata dall’arbitro Di Stefano al difensore di casa Vannella per fallo a palla lontana sul neo entrato De Gennaro.La ripresa si apre senza modifiche nelle due formazioni. La manovra sanseverese si fa sempre più incisiva anche se raramente gli uomini di Damone trovano le giuste soluzioni per impensierire Russo. Al 65’, punizione calciata da Pazienza, Tartaglione, in proiezione offensiva, spizzica di testa verso il palo alla destra di Russo. Ferrara manca di un soffio il tap in da distanza ravvicinata. L’Arpifoggia comincia a soffrire l’inferiorità numerica, mentre la pressione ospite si fa arrembante. Al 75’ infine, il San Severo trova il meritato vantaggio. Adesso rovescia in area dalla sinistra; Ferrara, al volo, serve a l’accorrente Fusillo che di testa porta in vantaggio i suoi. Il match s’innervosisce anche con accenni di rissa in campo. Coach Damone prova la mossa della disperazione, spostando capitan Tartaglione nel ruolo di prima punta. Sarà la mossa vincente. Il 3-3-4 sanseverese non riesce a produrre risultati evidenti almeno fino al terzo minuto di un overtime thrilling. I difensori foggiani cincischiano nella loro tre quarti. La palla è recuperata dai sanseveresi e immediatamente indirizzata verso l’area avversaria. Il portiere Profilo, in proiezione offensiva, compie una finta decisiva che permette alla sfera di raggiungere Tartaglione il quale, spalle alla porta, è letteralmente falciato da un avversario. Per l’arbitro è un rigore ineccepibile proprio quando scocca l’ultimo minuto del recupero concesso. L’adrenalina sale, mentre in campo i giocatori di entrambe le fazioni danno sfogo a pianti e reazioni emotive. Nessuno vuole battere il rigore che potrebbe decidere le sorti di un’intera stagione ed anche una buona fetta del futuro della gloriosa società calcistica sanseverese. Il centrocampista Pazienza, fedelissimo di mister Damone, se ne assume la responsabilità, mentre l’arbitro informa il pubblico che dopo l’esecuzione non vi sarà tempo ulteriore. Dagli undici metri, il fratello del centrocampista del Napoli mostra una freddezza da veterano, superando un immobile Russo con una conclusione perfetta. Il miracolo è avvenuto, il ricordo di Canosa e di Di Gennaro finalmente esorcizzato. La festa giallo granata può dunque iniziare …
ARPIFOGGIA: Russo; C. Rizzelli, Festa, Castrovilli, Cardone, Vannella, Mastropieri (89’ Valente), D’Angelo (47’ pt Forte), De Cio (81’ Carmellino), M. Rizzelli, Pazienza. A disposizione: Lodia; Bibiano, Zicchella. Allenatore: D’Angelo.

SAN SEVERO: Profilo; Ferrara, Sderlenga (35’ De Gennaro), Pignatelli, Tartaglione; L. Giammetta, Adesso, Pazienza; Messinese, Scanzano (61’ Caposiena), Viele (55’ Fusillo). A disposizione: Ciofi; De Rossi, Tota, Pistillo. Allenatore: Damone.

RETI: 75’ Fusillo; 94’ Pazienza rig. ARBITRO: Di Stefano di Brindisi.

NOTE – spettatori 40 circa (10 da San Severo).

Ammoniti Messinese, Tartaglione e L. Giammetta del San Severo; Festa dell’Arpifoggia.

Espulso Vannella dell’Arpifoggia al 45’ per fallo a palla lontana.
A. Cristino

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